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lusinghe. Il bertuccio si puose a sedere, e sciolse il ta-
schetto con bocca, e toglieva i danari dell oro ad uno ad
uno. L uno gittava in mare, e l altro lasciava cadere in su
la nave. E tanto fece, che l una metà si trovò nella nave
col guadagno che far se ne dovea.
XCVIII
Qui conta d uno mercatante che comperò berrette.
Uno mercatante che recava berrette, sì li si bagnaro; e
avendole tese, sì n appariro molte scimie, e catuna se ne
mise una in capo, e fuggìano su per li alberi. A costui ne
parve male. Tornoe indietro, e comperò calzari, e prese-
le, e fecene bono guadagno.
Letteratura italiana Einaudi 90
Il Novellino
XCIX
Qui conta una bella novella d amore.
Un giovane di Firenze sì amava carnalmente una gen-
tile pulzella, la quale non amava niente lui, ma amava a
dismisura un altro giovane, lo quale amava anche lei ma
non tanto ad assai quanto costui. E ciò si parea: ché co-
stui n avea lasciato ogni altra cosa, e consumavasi come
smemorato, e spezialmente il giorno ch elli non la vedea.
A un suo compagno ne  ncrebbe. Fece tanto che lo
menò a un suo bellissimo luogo, e là tranquillaro quindi-
ci dì.
In quel mezzo la fanciulla si crucciò con la madre.
Mandò la fante, e fece parlare a colui cui amava che ne
voleva andare con lui. Quelli fu molto lieto. La fante dis-
se:  Ella vuole che voi vegnate a cavallo, già quando fia
notte ferma. Ella farà vista di scendere nella cella: sarete
all uscio aparechiato, e gitteravisi in groppa. Ell è legge-
ra e sa bene cavalcare.  Elli rispuose:  Ben mi piace. 
Quand ebbero così ordinato, fece grandemente aparec-
chio a un suo luogo, ed ebbevi suoi compagni a cavallo,
e feceli stare alla porta, perché non fosse serrata, e mos-
sesi con un fine roncione, e passò dalla casa. Ella non
era ancora potuta venire, perché la madre la guardava
troppo. Questi andò oltre per tornare a compagni.
Ma quelli che consumato era, in villa non trovava luo-
go; era salito a cavallo, e  l compagno suo no[l] seppe
tanto pregare che  l potesse ritenere; e non volle la sua
compagnia. Giunse quella sera alle mura. Le porte era-
no tutte serrate; ma tanto acerchiò che s abatté a quella
porta dov erano coloro. Entrò dentro. Andonne inverso
la magione di colei, non per intendimento di trovarla né
di vederla, ma solo per vedere la contrada. Essendo ri-
stato rimpetto alla casa  di poco era passato l altro  la
Letteratura italiana Einaudi 91
Il Novellino
fanciulla diserrò l uscio e chiamollo sotto boce e disse
che acostasse il cavallo. Questi non fu lento: accostòsi,
ed ella li si gittò vistamente in groppa, e andarono via.
Quando furono alla porta, e compagni dell altro non li
diedero briga, ché nol conobbero, però che se fosse sta-
to colui cui elli aspettavano sarebbe ristato co loro.
Questi cavalcarono ben diece miglia, tanto che furo-
no in un bello prato intorniato di grandissimi abeti.
Smontaro, e legaro il cavallo all albero. E prese a basiar-
la. Quella il conobbe: accorsesi della disaventura; co-
minciò a piangere duramente. Ma questi la prese a
confortare lagrimando, e a renderle tanto onore ch ella
lasciò il piagnere e preseli a volere bene, veggendo che
la ventura era pur di costui; e abbracciollo.
Quell altro cavalcò poi più volte, tanto che [u]dì il
padre e la madre fare romore nell agio, e intese dalla
fante com ella n era  ndata in cotal modo. Questi sbi-
gottì. Tornò a compagni, e disselo loro. E que rispuo-
sero:  Ben lo vedemmo passare co lei, ma nol cono-
scemmo; ed è tanto, che puote essere bene alungato. E
andârne per cotale strada.  Missersi incontanente a te-
nere loro dietro. Cavalcaro tanto, che li trovaro dormire
così abbracciati; e miravagli per lo lume della luna
ch era apparito. Allora ne  ncrebbe loro disturbarli, e
dissero:  Aspettiamo tanto ch elli si sveglieranno, e poi
faremo quello ch avemo a fare.  E così stettero tanto,
che  l sonno giunse e furo tutti addormentati. Coloro si
svegliaro in questo mezzo, e trovaro ciò ch era. Maravi-
gliârsi. E disse il giovane:  Ci hanno fatta tanta cortesia,
che non piaccia a Dio che noi li ofendiamo!  Ma salio
questi a cavallo, ed ella si gittò in su un altro de migliori
che v erano, e andaro via. Quelli si destaro e fecero gran
corrotto, perché più non li potevano ire cercando.
Letteratura italiana Einaudi 92
Il Novellino
C
Come lo  mperadore Federigo andò alla montagna del Veglio.
Lo  mperadore Federigo andò una volta fino alla
montagna del Veglio, e fulli fatto grande onore. Il Ve-
glio, per mostrar[l]i com era temuto, guardò in alti, e vi-
de in su la torre due assessini. Prese[s]i la gran barba;
quelli se ne gittaro in terra, e morirono incontanente.
Lo  mperadore medesimo volle provare la moglie,
però che li era detto che uno suo barone giaceva con lei.
Levossi una notte e andò a lei nella camera; e quella dis-
se:  Voi ci foste pur ora un altra volta.
Letteratura italiana Einaudi 93 [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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