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quando sarà ch arrivi 87
a fine il duol che par ch ogn or avanze?
Ché pur è gionto a fin di quanto bene
mai mi promise Amor in tante pene. 90
E voi, leggiadre Ninfe, cui l ondoso
nido de  l Mincio in dote diè Natura,
la bella sepoltura
di vari odor spargete d ogn intorno. 94
Io per me, lasso, con perpetua cura
negando alla mia spoglia ogni riposo,
il loco aventuroso
piangendo bagnarò la notte e  l giorno, 98
e dello fiume l un e l altro corno
a gl occhi presterà sì larga vena
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Letteratura italiana Einaudi
Matteo Bandello - Rime
ch al fine, lacrimando, la trist alma
in polve questa salma 102
vedrà disfarsi per soverchia pena
e poi volando andar alla sua donna,
che così morta ancor in me s indonna. 105
Tra questi marmi adunque e freddi sassi,
chiuse le belle membra son di quella
cui pare né sol né stella
vider in terra né vedran più mai? 109
In questa tomba, in questa fosca cella,
in così poco spazio lieta stassi,
ahi lasso, e terra fassi,
colei che mi mantiene in duri lai. 113
Dunque ha compiuti, ahi dura e cruda sorte,
la bella donna mia suoi giorni gai?
Perché son vivo ancor, perché non moro
e vado tra coloro 117
che gionti in vita son congionti in morte?
Perché non resi  l spirto allor seco,
s ella più non dovea trovarsi meco? 120
Ahi dispietate Parche, che sì presto
da l onorato capo il biondo crine
troncaste e le divine
luci chiudeste troppo acerbamente; 124
tra quante mai faceste qui rapine,
s al parangon si metteran di questo
caso così funesto,
nulla stimate fian da tutta gente 128
che vide il mondo, ahi lasso, in un repente,
al dipartir di quest alma gentile,
Amor, ignudo e privo d ogni grazia,
e poi pietosa e sazia 132
farsi la morte allor cangiando stile:
ché ben le parve quando questa scelse,
sembianze non veder mai tanto eccelse. 135
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Letteratura italiana Einaudi
Matteo Bandello - Rime
Tu vedi ben, canzon, ch io non dimostro
di for com è di dentro il mio tormento,
ché chi può dir di duol poco si dole.
Però le mie parole 139
al ciel le porti sospirando il vento,
fin che dinanzi a quel che il tutto vede
possi scoprir co  l duol la ferma fede. 142
CCXXXVIII
 Rapido Po, che con le turbid onde
superbo vai tra l arenose rive,
dove le stanche già Sorelle dive
piangendo diventaro alberi e fronde; 4
altiero fiume, che da le profonde
grotte de l alpi, che d intorno bagna
il linguistico mar tumido sorgi,
e mormorando tra lombardi campi
Trebia e Tecino con l antico nome
di bellicosi vampi 10
teco al viaggio tuo guidando scorgi,
dove fra gl altri, come
è fra le stelle il sole,
con le madide chiome 14
l onorato mio Mincio t accompagna
sin là  ve al mar il tuo tributo porgi;
o Re de fiumi, in queste piagge sole
odi le mie parole  . 18
Tra quelle ombrose quercie Melibeo
pensoso stava  l suo gregge pascendo,
come soleano già i pastor sedendo
tra bei colli di Menalo e Liceo; 22
e dicea con dolor acerbo e reo:
 o Eridano mio, i nostri armenti
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Letteratura italiana Einaudi
Matteo Bandello - Rime
non han più, né gli tuoi, sicur un loco;
che giù da gl alti monti è già venuto
chi accende fiamme in le tue mandre e fura,
e per gridar aiuto 28
è de nostri pastor ognun già roco;
deh se già sepoltura
fosti al figliuol del Sole,
alor ch ebbe paura 32
il mondo d andar tutto in fiamme ardenti,
smorza con l acque tue quest altro foco;
o Re de fiumi, in queste piagge sole
odi le mie parole. 36
Ecco tra nostri pascoli discesi
fier apri, aspri orsi, e per deserte rupi
la notte scender ululando lupi,
che versan gli occhi di spavento accesi, 40
anzi (chi fia che  l creda?) i gli ho già intesi
con voce umana orribile chiamarsi;
e menzogna non è, che  n lor sian l alme
de i ladron che son morti in queste selve;
et odonsi al silenzio de la luna
muggiar più strane belve, 46
che né al fuggir, né al star l animo valme.
Quando fia mai, Fortuna,
che veggia, alor che  l Sole
calando l aere imbruna, 50
le pecorelle mie la sete trarsi
su queste rive, e con l usate salme
tornarsi a casa; e  n queste piagge sole
s odan le mie parole? 54
Quando fia mai che  l bel volto di Tauro,
o Re de fiumi, le tue amate Ninfe
ti inspargano di latte e chiare linfe
coronando di fior le corna d auro, 58
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Matteo Bandello - Rime
e i tuoi pastor di mirto, e verde lauro
adornino le mandre, e a gli alti abeti
vaghi suspendan le zampogne e gl archi;
e di teneri agnelli sacrifizio
ti facciano con preghi e voce umile,
ch a l estivo solstizio 64
nel tuo gonfio ondeggiar gli argini varchi,
perché a l usato ovile,
mentre ha men forza il Sole,
fin che ritorni Aprile 68
possano starsi, e poi tornarsi lieti
a le campagne aperte, e ameni parchi?
O Re de fiumi, in queste piagge sole
odi le mie parole  . 72
Così dicea, e tra verdi arboscelli
giacea fra l erbe la mia Mincia a l ombra,
qual chi di dolce sonno l aura ingombra
col mormorar de limpidi ruscelli; 76
sparsi le avea Zefiro i capelli
per quel candido collo e per la fronte,
e tremar si vedean soavemente
le marmoree mamelle entro al bel velo,
d arder d amor cor freddi, aspri e selvaggi;
quando, svegliata, al cielo 82
volse i begl occhi con splendor sì ardente,
che dier lume i bei raggi
u non passava il sole,
là ne più folti faggi, 86
e sospirando verso l orizzonte
mandò pur fuor quella voce dolente:
 ahi, dove sei ascoso, o almo Sole,
da queste piagge sole? 90
Ahi, dove sei ascoso, o almo Sole,
che  l perso gregge a tuoi smarriti rai
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Letteratura italiana Einaudi
Matteo Bandello - Rime
sen va gridando in tenebrosi guai?
Ahi, dove sei ascoso, o almo Sole? 94
E con le chiome sparse oggi si duole
la tua Tarpeia e, avolta in nera gonna,
con quegli occhi di fuoco i sette colli
empie d orror, e grida ad alta voce:
 perché m avete abandonata o Dei?
Perché da l alto atroce 100
mio mal, da l alte mie ruine e crolli
fuggite? Ahi dove sei
tu che sembravi un Sole?
Che veder mi solei 104
reina de le genti, e al mondo donna.
Di quanto vedi ove piu in ciel t estolli?
Ahi, dove sei ascoso, o almo Sole,
da queste piagge sole? 108
Chi regge, Apollo mio, guarda chi regge
le pecorelle tue: un pastor losco,
che perse già nel bel paese tosco
il suo negletto, e mal guidato gregge! 112
Guarda, che persa è la tua antiqua legge,
antico Palestin, vedrai te avanti
tronche le piante, ove posar solea
la bella vigna nostro o  n pace, o  n guerra, [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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